Siamo ciò che mangiamo

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fitoestrogeni

SIAMO CIÒ CHE MANGIAMO
Sistema nervoso e fitoestrogeni: protezione o danni?

Prof. Giancarlo Panzica e il team di Neuroendocrinologia
Giovanna Ponti, Alice Farinetti, Marilena Marraudino, Stefano Gotti
In breve

IL PROBLEMA
I fitoestrogeni, sostanze che possono alterare il funzionamento ormonale, sono presenti in grandi quantità in numerosi alimenti o integratori. Tuttavia sono scarse le conoscenze sui loro effetti negativi e/o positivi a medio-lungo termine. La soia, tra gli alimenti che ne sono più ricchi, è presente in grandi quantità nell’alimentazione non solo di persone adulte ma anche di bambini durante lo sviluppo.

BABY

LA RICERCA
  Gli ormoni sono sostanze endogene che regolano moltissimi aspetti della vita: riproduzione, comportamento sociale, appetito, emozioni, invecchiamento. Il nostro gruppo studia come l’esposizione a interferenti endocrini (IE) - fattori ambientali e sostanze assunte con il cibo, tra cui i fitoestrogeni – può alterare l’equilibrio del sistema neuroendocrino e contribuire all’insorgenza di malattie come l’obesità e patologie (Alzheimer e Parkinson) che insorgono spesso in età avanzata.

LA SOLUZIONE
Studiare il meccanismo d’azione e l'impatto di alimenti ricchi di fitoestrogeni sulla salute umana. Capire gli effetti negativi a lungo termine sulle malattie neurodegenerative e l'obesità, ma anche il loro ruolo neuroprotettivo - soprattutto nel contesto della menopausa - è necessario per un’alimentazione più consapevole.

Il progetto

Gli alimenti che assumiamo possono provocare danni e benefici anche a livello del nostro cervello.
I maschi e le femmine sono differenti per molti aspetti anche a livello del sistema nervoso. Il nostro cervello si organizza in senso maschile o femminile durante lo sviluppo anche grazie agli ormoni, sostanze endogene che regolano moltissimi aspetti della nostra vita (la riproduzione, il comportamento sociale, l’appetito, le emozioni, l’invecchiamento). Inoltre, possono avere un effetto dannoso/protettivo anche nell’insorgenza di alcune malattie quali l’obesità e le patologie neurodegenerative (ad esempio la malattia di Alzheimer o il morbo di Parkinson) che insorgono spesso in età avanzata.

M-F
DONNE
Maggiore incidenza di: Alzheimer, Sclerosi multipla, Depressione
Speranza di vita media: 84.4 anni
UOMINI
Maggiore incidenza di: Sclerosi laterale amiotrofica, Morbo di Parkinson, Autismo
Speranza di vita media: 79.6 anni

Per questo motivo, perturbazioni dell’ambiente endocrino durante fasi critiche dello sviluppo pre- o postnatale, possono determinare la comparsa di effetti a lungo termine (irreversibili) su vari aspetti della fisiologia. Numerosi fattori ambientali e sostanze assunte con il cibo, identificate come interferenti endocrini (IE),  possono alterare i segnali ormonali endogeni. Alcune  di esse sono di origine naturale, come i fitoestrogeni contenuti in quantità variabile in molte piante. L’esposizione agli IE può quindi contribuire, con l’invecchiamento, all’insorgenza di varie patologie. Tuttavia, alcune di queste sostanze, in particolare i fitoestrogeni, possono anche determinare effetti benefici, neuroprotettivi, a seconda dell’età, del sesso e delle modalità di esposizione.
Il nostro progetto intende esplorare le due facce di questo problema.

La soluzione

I fitoestrogeni sono presenti in grandi quantità in numerosi alimenti o integratori alimentari, ma sono scarse le conoscenze sui loro effetti negativi e/o positivi a medio-lungo termine.
Questo progetto ha come obiettivo quello di studiare gli effetti dei fitoestrogeni sui circuiti neuronali, incentrando le nostre competenze a capire il meccanismo di azione di queste sostanze. Il nostro obiettivo è quello di capire se l’utilizzo di prodotti ad alto contenuto di fitoestrogeni in determinati momenti critici della vita possa avere conseguenze in età avanzata, per dare indicazioni per un uso più consapevole di alimenti ricchi di fitoestrogeni.

Il team

Il nostro team comprende ricercatori del dipartimento di neuroscienze “Rita Levi Montalcini” e del dipartimento di scienze veterinarie, riuniti nei laboratori del Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi. Questa collaborazione ci permette di affrontare il problema con un approccio olistico.
Insieme alle nostre competenze e alle attrezzature di cui disponiamo, abbiamo bisogno di finanziamenti per acquistare  materiali di ricerca e per sostenere e formare giovani ricercatori attraverso borse di studio.

Puoi sostenere questo progetto con:

Bonifico bancario intestato a Fondazione Cavalieri Ottolenghi
indicando nell'oggetto: Gruppo Prof. Panzica
IBAN: IT62X0200801140000060029682

oppure dona in modo sicuro con 

ppcom

 

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