Malattie genetiche rare: Enrica Boda del NICO - UniTo tra i 35 vincitori del bando Telethon

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24/02/2023
Malattie genetiche rare: Enrica Boda del NICO - UniTo tra i 35 vincitori del bando Telethon
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Malattie genetiche rare
Enrica Boda del NICO - UniTo è tra i 3 vincitori in Piemonte del bando di Fondazione Telethon 2022 

La nostra ricercatrice studierà la microcefalia primaria autosomica recessiva 17 (MCPH17)

A pochi giorni dalla ricorrenza del 28 febbraio dedicata alle persone con malattie rare, Fondazione Telethon annuncia i 35 vincitori del primo round del bando aperto a ricercatori attivi sull’intero territorio nazionale, che vede un totale di 5 milioni e 270mila euro assegnati, raccolti grazie alla generosità dei donatori italiani.

In Piemonte sono stati finanziati tre progetti di ricerca per un totale di 460.000 euro.

La prof.ssa Enrica Boda - del gruppo di ricerca NICO - Università di Torino di Fisiopatologia delle cellule staminali cerebrali guidato dalla prof.ssa Annalisa Buffo - studierà la microcefalia primaria autosomica recessiva 17 (MCPH17), una microcefalia congenita causata da mutazioni nel gene CIT.

I pazienti che raggiungono le età più avanzate mostrano epilessia e disabilità intellettiva. Il team di ricerca guidato dalla prof.ssa Boda - nella foto con i due dottorandi Maryam Ardakani e Martino Bonato - si propone indagare il contributo delle alterazioni della sostanza bianca nella patologia e proporre una nuova opzione terapeutica per i pazienti con MCPH17.

Foto Boda group Telethon_web

Il progetto di ricerca

Correzione delle disfunzioni delle cellule oligodendrogliali per il trattamento dei difetti cognitivi e dell’epilessia in modelli di microcefalia primaria autosomica recessiva 17 (MCPH17)

La microcefalia primaria autosomica recessiva 17 (MCPH17) è una microcefalia congenita causata da mutazioni nel gene CIT. A seconda della mutazione specifica, i pazienti con MCPH17 mostrano un grado variabile di alterazioni neuroanatomiche e difetti funzionali. I pazienti che raggiungono un’età avanzata sviluppano anche epilessia e disabilità intellettiva. Al momento sono disponibili modelli animali di MCPH17 che riproducono le caratteristiche principali della patologia.

Finora, però, la ricerca su MCPH17 si è concentrata esclusivamente sui difetti neuronali associati alle mutazioni del gene CIT. Tuttavia, in studi recenti su modelli murini e pazienti MCPH17, abbiamo osservato alterazioni significative anche in cellule non neuronali, e in particolare negli oligodendrociti (OL), ossia cellule del sistema nervoso con funzione di supporto agli assoni neuronali. Abbiamo dimostrato in topi modello della malattia che le disfunzioni degli OL sono indipendenti dai difetti neuronali e possono contribuire di per sé al difetto cognitivo.

Abbiamo anche scoperto che, nonostante non corregga la microcefalia, un trattamento postnatale con un farmaco anti-ossidante è in grado di correggere almeno in parte nel modello animale le disfunzioni degli OL e di ridurre significativamente le manifestazioni epilettiche e i difetti motori.

Sulla base di questi risultati, proponiamo una combinazione di approcci sperimentali e farmacologici mirati per correggere le disfunzioni degli OL. Contiamo così di sostenere la maturazione e la funzione dei neuroni e dei circuiti nervosi nei modelli animali di MCPH17, e, possibilmente, di offrire una nuova opzione terapeutica che possa migliorare la qualità della vita di questi pazienti.

La valutazione e gli obiettivi dei progetti finanziati

La valutazione dei progetti presentati in questo bando, conclusa alla fine del 2022, è stata affidata a una commissione scientifica composta da 28 scienziati in gran parte stranieri, attivi in prestigiosi istituti internazionali. Tra i progetti finanziati, una quota significativa andrà a indagare i meccanismi ancora ignoti o solo parzialmente chiariti di malattie genetiche tuttora prive di un trattamento specifico, ma non mancano anche progetti già focalizzati su potenziali approcci terapeutici.

Tra le malattie oggetto di studio figurano sindromi molto rare come quella di Pitt-Hopkins o di Catel-Mankze accanto a patologie più note e studiate quali quella di Huntington o la distrofia muscolare di Duchenne, ma anche forme rare ed ereditarie di malattie ad alta diffusione come quella di Alzheimer.

Di fronte a patologie così gravi e nella maggior parte dei casi orfane di cura e interesse, l’impegno della Fondazione è garantire un sostegno costante alla ricerca: in quest’ottica, proprio in questi giorni prenderà il via il secondo round del bando, che prevede l’assegnazione di una nuova tranche di fondi la prossima estate. A partire dal 2022, questa nuova modalità “multi-round” di finanziamento offre infatti ai ricercatori quattro occasioni nell’arco di tre anni per presentare i propri progetti, eventualmente rivisti alla luce dei commenti della commissione in caso di valutazione negativa.

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